Amore te lo giuro

19 Agosto 2001

A cosa mi servono gli occhi se tu non ci sei?
Sotto un sole cocente d’agosto
sono diventato rosso come un pollo arrosto
a fissare un lettino vuoto, seduto su una sedia d’aculei.

Fra slippini e reggiseni, per giorni ho girovagato,
ma quello che cercavo alfin non ho trovato.
Eppure c’era da scegliere fra tutte le misure:
ma gli occhi, te lo giuro, non si soffermavano neppure.

Mai vista in vita mia tanta carne a cuocere
che s’oliava da sola, ed era contenta di friggere,
distesa in buon ordine su griglie di sabbia arroventate
da un braciere acceso nel celo dei mesi d’estate.

Potevo chiedere un misto di carne assortito,
oppure, prosaicamente, avrei potuto fare una carneficina:
ma senza, “il mio spiedino” mi mancava l’appetito.
Amore te lo giuro, non mi è venuto neanche l’acquolina!

Amore! Sei gelosa perché ho visto tante cose?
Certo! Ho visto, ma non ho “indugiato.”
Cosa pretendevi, che mi fossi accecato
col rischio di calpestare quelle belle rose?