Germania. 9 Luglio 2006
Così è la vita: i Galli nascono per essere spennati.
Dimenticate “la grandeur:“ i rigori vengono parati
dal portiere, o respinti via dal palo o dalla traversa,
e non piangete se con noi italiani avete la partita persa.
Voi credete ancora di stare sotto Napoleone
che giocava col mondo come fosse un pallone,
ma anche lui la palla la prese nel culo
quando il cavallo si accasciò e a dorso di mulo:
ch’era la cavalcatura appropriata di un pagliaccio,
si salvò da quella immensa distesa di ghiaccio.
Lui, un grande ”cornuto” ed osannato imperatore,
come voi abbandonò il campo sconfitto e senza onore.
Voi non avete ancora digerito Lipsia e Waterloo
perciò con le corna ereditate, come bestie da zoo
incornate chiunque vi sta battendo ad armi pari.
Voi tre volte nella polvere, noi quattro sugli altari.
Quando Trezeguet, il suo calcio di rigore non mise a dimora,
vi scese un magone, poi alle 22,41 giunsero le lacrime e un tonfo
al cuore, quando Grosso mise dentro il nostro quinto. Fu allora
che capiste che vi era stato fatto un culo ad arco di trionfo.
Dove me l’appoggiate la grandeur francese? Siamo seri!
Non per razzismo, ma volevo vedere la faccia bianca
dei giocatori dopo la sconfitta, invece erano piangenti e neri
quelli scesi in campo: più neri del carbone quelli in panca.
mercoledì 2 luglio 2008
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