6 Ottobre 2004
Finita l’estate, quando più al mare,
non andiamo, non potendoti incontrare,
di cenere la testa mi cospargo
e come un orso vado in letargo.
A che vale farsi un inverno a piangere, a sperare
che per un miracolo qualsiasi ti possa rincontrare?
Che motivo ho di tenere questi occhi lacrimosi aperti
quando fra noi hanno frapposto insormontabili deserti?
L’anno, a noi mortali, si presenta
con quattro stagioni e 365 giorni,
ma io di questi, quando tu ritorni,
ne sfrutto solo una stagione e giorni trenta.
Gli altri, se non fosse per i sogni ed il letargo,
li passerei ad asciugare le lacrime che spargo.
Finita l’estate, quando più al mare,
non andiamo, non potendoti incontrare,
di cenere la testa mi cospargo
e come un orso vado in letargo.
A che vale farsi un inverno a piangere, a sperare
che per un miracolo qualsiasi ti possa rincontrare?
Che motivo ho di tenere questi occhi lacrimosi aperti
quando fra noi hanno frapposto insormontabili deserti?
L’anno, a noi mortali, si presenta
con quattro stagioni e 365 giorni,
ma io di questi, quando tu ritorni,
ne sfrutto solo una stagione e giorni trenta.
Gli altri, se non fosse per i sogni ed il letargo,
li passerei ad asciugare le lacrime che spargo.
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